Lisa Batacchi,Tony
Fiorentino, Simone Ialongo, Pierfabrizio Paradiso e Virginia Zanetti
inaugurazione 11 maggio alle ore 18,30
12 -5 – 2013 / 11 – 6 – 2013
b-a-d è lieta
di presentare, in collaborazione con SomethingLikeThis, la quinta parte del
progetto A first step towards coincidences & meetings.
Something Like
This (SLT) è un artist-run space coordinato da Lisa Batacchi che porta avanti A
first step towards coincidences & meetings, un progetto in progress
nato da una necessità di includere artisti che hanno un’attitudine a
prediligere nella pratica artistica le componenti processuali e le interazioni
che mettono in relazione il soggetto, di volta in volta, con l’alterità,
l’habitat sociologico, l’ecosistema, il paesaggio. Molto importante è
l’approccio spirituale alla vita con sincera necessità e curiosità di
conoscersi e di ridefinirsi in uno scambio spontaneo con l’altro. Gli invitati
a prendere parte di questo progetto, come a una “tavola rotonda”, hanno la
possibilità di relazionarsi, confrontarsi ed entrare in sintonia l’uno con
l’altro proponendo idee e soluzioni condivisibili. Un tentativo di formare una
"comunità" artistica che possa crescere su questi ideali e valori.
In
quest’occasione le corrispondenze viaggiano più liberamente; artisti che prima
non si conoscevano adesso collaborano e dialogano ed il loro lavoro risulta più
vicino di prima, come anche ennesime conferme di coincidenze fra altri nel modo
di lavorare e sentire fa si che tutto accada con grande fluidità.
A primo
impatto, leggendo alcuni titoli delle opere in mostra, si percepisce
un'apertura a una riflessione più vasta della semplice rappresentazione o
esplicazione del lavoro; medesimi interrogativi, riflessioni sulla definizione
di realtà e sulle varie posizioni riguardo alle memorie personali o collettive,
tendono a completarsi fra loro come in un’ unica “inquadratura fondamentale” di
ideali e valori comuni.
Pierfabrizio
Paradiso e Tony Fiorentino indagano sul come e il perché l’uomo carica di
significato gesti e oggetti: Paradiso, con Wunderkammer, in modo più
introspettivo ci parla attraverso i suoi "oggetti straordinari" sia
dei suoi ricordi che di valori condivisi, di cultura alta e di cultura bassa,
mentre Fiorentino con Untitled è attratto dai più riservati riti
quotidiani.
Virginia
Zanetti con l’opera fotografica Mind the gap between, che richiama la
performance realizzata con una cartomante, riflette sull'uso del simbolo come
espediente per mostrare il proprio grado di coscienza. Simone Ialongo con Ognuno
sfiora il mondo secondo il proprio peso, attraverso il gesto di far cadere
l'argilla dall'alto tenta un haiku scultoreo. Seguendo questo climax, Lisa
Batacchi con The sublime is right in front, which way to go? ha
utilizzato il mezzo fotografico per cogliere un’immagine che indaga la messa in
discussione delle certezze e dell’ identità, per quanto di fronte alla vastità
di un cielo ci possiamo sentire infinitamente piccoli e privi di risposte.